Pronostico viziato
(ovvero Il vizio del pronostico) Responsi per il nuovo anno fogli di giornali, quasi minacce dolorosi regali di ambasciatori guidati da stella moneta, sostenuti da una missione ultima spem un continuum di annunci di sciagure e nei nuovi vocaboli il conforto di dialoghi all’altezza della disperazione del momento, estrema unzione di ingranaggi logori per fiducie tradite e imballate verso la discarica dei discrediti e ancora e ancora nuove parole per vecchie povertà anche là dove rigore era solo la massima punizione da sospendere il fiato l’urlo lo sguardo e poi gioia o sgomento, un momento... Grandi feste senza cioccolatini torroncini e tutti i pastroccini che dovrebbero ingentilire, lenire con vecchio modo ora poco a modo scaduto valore, velato per pudore Intanto tronfi, gonfi di quelle storie che non fanno storia, cronache urlate sezionate vendute a filtri pronti per l’uso salottiero no stop intrattenimenti utili agli spot nel bel mezzo, poi alla fine ancora indignazioni affabulanti e dite nella favola bella che ieri ci univa dove è lo strappo che oggi divide? Dove il finale infinito che non è agonia ripensamento, si dice, e strategia? Ci restano ultimatum di sibille merce a scadenza controllata consumo entro la giornata austerità rigore ostilità come nuova infusione d’entusiasmo. A chi tocca tocca enunciare buoni propositi e propositi buoni quali i comandanti dei battaglioni pronostici diagnostici piuttosto fiducia nell’avvenire dove il sol è una nota musicale e basta. A chi tocca tocca serrare i denti la cinghia, rivedere i conti presenti e presunti e noi in quella conta siamo sempre, certi che non è una storiella così corta è la vita e dura la via date la vostra che ho dato la mia. (3 gennaio 2012) Giovanni Trimeri Arten (BL)
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